Dopo il ban che ha riguardato il sistema operativo Android con i servizi associati Google ed il Play Store, Huawei sta intensificando gli sforzi per lo sviluppo di una sua alternativa basata sulla versione open source di Android.
Il nuovo sistema operativo chiamato per adesso Hongmeng OS (o anche ARK OS) dovrebbe infatti essere un fork di Android e privato degli elementi che sono inclusi nel ban USA. Il fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, ha recentemente dichiarato che il nuovo sistema operativo sarà la colonna portante non soltanto per gli smartphone, ma anche per tutta una serie di dispositivi quali tablet, data center, IoT e dispositivi per la domotica.
Punto di forza del sistema operativo, sarà sencondo Ren Zhengfei, la sua velocità e soprattutto la sua reattività (meno di 5 ms di ritardo di processamento). La velocità dovrebbe essere del 60% superiore alle ultime versioni di Android. Non dovrebbe mancare il supporto alle app attualmente create dagli sviluppatori, anche se è probabile che essi dovranno creare delle nuove varianti e ricompilare le soluzioni.
Secondo alcune voci il colosso cinese potrebbe rilasciare una prima versione preinstallata in alcuni smartphone già da ottobre 2019. Gli sforzi di Huawei sono volti soprattutto a non perdere la propria posizione di mercato in Europa e Medio Oriente e promettono una vera rivoluzione tecnologica nel lungo periodo. La rivoluzione coinvolgerà intimamente probabilmente anche altri produttori cinesi come Xiaomi e Oppo che sembra stiano già testando il nuovo sistema operativo.
Il nuovo sistema operativo chiamato per adesso Hongmeng OS (o anche ARK OS) dovrebbe infatti essere un fork di Android e privato degli elementi che sono inclusi nel ban USA. Il fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, ha recentemente dichiarato che il nuovo sistema operativo sarà la colonna portante non soltanto per gli smartphone, ma anche per tutta una serie di dispositivi quali tablet, data center, IoT e dispositivi per la domotica.
Punto di forza del sistema operativo, sarà sencondo Ren Zhengfei, la sua velocità e soprattutto la sua reattività (meno di 5 ms di ritardo di processamento). La velocità dovrebbe essere del 60% superiore alle ultime versioni di Android. Non dovrebbe mancare il supporto alle app attualmente create dagli sviluppatori, anche se è probabile che essi dovranno creare delle nuove varianti e ricompilare le soluzioni.
Secondo alcune voci il colosso cinese potrebbe rilasciare una prima versione preinstallata in alcuni smartphone già da ottobre 2019. Gli sforzi di Huawei sono volti soprattutto a non perdere la propria posizione di mercato in Europa e Medio Oriente e promettono una vera rivoluzione tecnologica nel lungo periodo. La rivoluzione coinvolgerà intimamente probabilmente anche altri produttori cinesi come Xiaomi e Oppo che sembra stiano già testando il nuovo sistema operativo.