La tecnologia televisiva e cinematografica 4K sta sempre più rivoluzionando il mercato. Ma cosa è il 4K?
Il 4K è un formato standardizzato di risoluzione video. La risoluzione 4K prevede il formato di 4096 x 2160 pixel in ambito cinematografico, mentre nel mondo televisivo la risoluzione orizzontale è leggermente inferiore (3840 pixel). In ambito televisivo quindi si parla di 4K nella variante Ultra HD, che ha appunto 3840 pixel. Il numero di linee orizzontali, circa 4000, da' origine al nome.
Il 4K fornisce un dettaglio di visione superiore sia al FULL HD che all'HD READY (che hanno risoluzioni rispettivamente di 1920 x 1080 e 1280 x 720).
La maggiore percezione dei dettagli in 4K cambia l'esperienza del telespettatore che si trova sempre più rapito dalle immagini che quasi diventano indistinguibili dalla realtà. Sebbene il 4K non sia 3D, l'aumento di risoluzione genera nello spettatore un maggiore senso di profondità.
La maggiore densità di pixel che può fornire il 4K permette di avere televisori di maggiori dimensioni senza effetti di quadrettatura. I dettagli sono molto definiti anche a 60-70 pollici.
I nuovi televisori poi oltre a supportare il 4K, hanno anche una maggior aderenza alla gamma cromatica (soprattutto nelle varianti OLED). Ogni televisore 4K deve comunque garantire almeno 10 bit per ogni colore primario rosso, verde e blu, fornendo ben 1024 sfumature dei colori primari. In tal modo i colori sono più vividi e ogni visione può diventare un viaggio virtuale.
La codifica del video avviene attraverso lo standard H.265 (detto anche HEVC: High Efficiency Video Coding), che rispetto al predecessore H.264, offre dei miglioramenti di oltre il 30% in termini di compressione.
Per lo streaming di contenuti in 4K servono dai 10 ai 20 Mbps di banda, Netflix ne consiglia 25. Una buona connessione ADSL o meglio una fibra riescono tranquillamente a garantire queste velocità di download.
Lo standard del digitale terrestre usato attualmente non supporta la visione in 4K. Per questo prossimamente si passerà al nuovo digitale terrestre DVB-T2 che si basa proprio sul codec H.265 e che permette canali in 4K e oltre. Il passaggio inizierà già nel corso del 2020 in alcune regioni, per poi compiersi a livello nazionale entro il 31 dicembre 2021.
Oltre il 4K in futuro è previsto l'8K che promette una risoluzione 16 volte superiore (4 x 4 in più). Saranno girate e trasmesse in 8K le olimpiadi di Tokyo del 2020. Per notare però i maggiori dettagli forniti dall'8K servono televisori giganteschi da oltre 80 pollici. Per cui per adesso, e probabilmente per svariati anni, il 4K sarà il top in ambito domestico.
Il 4K è un formato standardizzato di risoluzione video. La risoluzione 4K prevede il formato di 4096 x 2160 pixel in ambito cinematografico, mentre nel mondo televisivo la risoluzione orizzontale è leggermente inferiore (3840 pixel). In ambito televisivo quindi si parla di 4K nella variante Ultra HD, che ha appunto 3840 pixel. Il numero di linee orizzontali, circa 4000, da' origine al nome.
Il 4K fornisce un dettaglio di visione superiore sia al FULL HD che all'HD READY (che hanno risoluzioni rispettivamente di 1920 x 1080 e 1280 x 720).
La maggiore percezione dei dettagli in 4K cambia l'esperienza del telespettatore che si trova sempre più rapito dalle immagini che quasi diventano indistinguibili dalla realtà. Sebbene il 4K non sia 3D, l'aumento di risoluzione genera nello spettatore un maggiore senso di profondità.
La maggiore densità di pixel che può fornire il 4K permette di avere televisori di maggiori dimensioni senza effetti di quadrettatura. I dettagli sono molto definiti anche a 60-70 pollici.
I nuovi televisori poi oltre a supportare il 4K, hanno anche una maggior aderenza alla gamma cromatica (soprattutto nelle varianti OLED). Ogni televisore 4K deve comunque garantire almeno 10 bit per ogni colore primario rosso, verde e blu, fornendo ben 1024 sfumature dei colori primari. In tal modo i colori sono più vividi e ogni visione può diventare un viaggio virtuale.
La codifica del video avviene attraverso lo standard H.265 (detto anche HEVC: High Efficiency Video Coding), che rispetto al predecessore H.264, offre dei miglioramenti di oltre il 30% in termini di compressione.
Per lo streaming di contenuti in 4K servono dai 10 ai 20 Mbps di banda, Netflix ne consiglia 25. Una buona connessione ADSL o meglio una fibra riescono tranquillamente a garantire queste velocità di download.
Lo standard del digitale terrestre usato attualmente non supporta la visione in 4K. Per questo prossimamente si passerà al nuovo digitale terrestre DVB-T2 che si basa proprio sul codec H.265 e che permette canali in 4K e oltre. Il passaggio inizierà già nel corso del 2020 in alcune regioni, per poi compiersi a livello nazionale entro il 31 dicembre 2021.
Oltre il 4K in futuro è previsto l'8K che promette una risoluzione 16 volte superiore (4 x 4 in più). Saranno girate e trasmesse in 8K le olimpiadi di Tokyo del 2020. Per notare però i maggiori dettagli forniti dall'8K servono televisori giganteschi da oltre 80 pollici. Per cui per adesso, e probabilmente per svariati anni, il 4K sarà il top in ambito domestico.